
Ancora oggi, a distanza di (almeno) 25 anni dal riscatto della viticoltura tedesca, la regione vinicola della Nahe è una delle più sottovalutate. Uno sparuto gruppetto di produttori, dopo clamorosi successi personali che li hanno portati al vertice della produzione internazionale, l’hanno riscattata restituendo loro l’importanza dovuta.
Helmut Dönnhoff
Capofila di questa rinascita è Helmut Dönnhoff, produttore presso il comune di Oberhausen an der Nahe, un minuscolo villaggio di questo areale, e Winemaker of the Year 1999 per Gault Millau (la più autorevole guida ai vini tedeschi).
La Cantina
La scintilla del primo successo, però, inizia con Hermann, nonno di Helmut, che nel secondo ventennio del ‘900 riconoscerà il potenziale qualitativo dei vigneti di famiglia in un’epoca difficile sotto ogni punto di vista. Nebuloso allora il concetto di finezza. Ma, se è vero che è a Hermann che si devono le fondamenta del proposito, è Helmut (classe 1949) a edificarne il successo e trasformare il Weingut Dönnhoff in una leggenda del Riesling mondiale. Entrato in azienda nel 1971, nella consapevolezza che l’azienda di famiglia è stata fondata nel 1750, Helmut ha puntato – in tempi non sospetti – su vinificazioni rigorose, rese basse, lavoro maniacale in vigna e una filosofia centrata sulla purezza del terroir. Negli anni ’80 e ’90, mentre molte cantine cedevano alla moda dei vini facili, spesso dolci, ha continuato a scommettere su Riesling secchi e sul territorio con vini precisi, minerali, cesellati nei minimi dettagli. I successi non sono mancati: le sue etichette hanno ricevuto punteggi massimi da Robert Parker, Jancis Robinson, Suckling. Dal 2007 è Cornelius, il figlio di Helmut, a guidare l’azienda, seguendo con ferma convinzione l’idea nei vini secchi con una ricerca qualitativa impressionante.
Il Vino & Hermannshöhle
Hermannshöhle Riesling GG 2023
Questa etichetta è un diamante della viticoltura tedesca, un Riesling secco, trocken, di straordinaria finezza e profondità. Proveniente da un celebre vigneto classificato situato nel comune di Niederhausen chiamato “Hermannshöhle”, incarna la quintessenza del terroir della Nahe. Le piante sono state messe a dimora nel 1949 e hanno una età media di 65 anni, minima la resa, circa 45 hl./ha. Nella classificazione associativa della VDP è una Grosse Lage, un grand cru. Giacché secco, questa etichetta può fregiarsi della sigla “GG”, acronimo di Großes Gewächs (dal tedesco, Grande Vigna). L’esposizione a sud-est garantisce una maturazione ottimale delle uve. I suoli, ricchi di ardesia nera, porfido, calcare e rocce vulcaniche, conferiscono al vino una struttura complessa dove la mineralità e la freschezza sono implacabili. Il 2023 è al primo approccio schivo, ma generoso di guizzi improvvisi. Tra i riconoscimenti, frutta a polpa gialla, pera, agrumi e note affumicate, seguite da impalpabili gelidi soffi iodati e di cerfoglio. In bocca mostra una trama sapida, alternando sensazioni calde ad affondi taglienti. Volume e potenza sono marginali, al contrario, immenso l’impatto gustativo e la slanciata personalità. Difficile calcolarne il potenziale di affinamento, potremmo azzardare tra 15 e 20 anni.
Generosa la critica: 100 punti per James Suckling (100 punti); 18,5/20 per Jancis Robinson; 96 punti per Wine Advocate di Robert Parker. In cantina sono convinti che gli sorrida come La Monna Lisa.
L’annata 2024 è già in prenotazione sul sito aziendale.
Prezzo in cantina: circa € 70
Il vino è stato degustato il 17 febbraio 2025 durante il VDP.Lagentour a Berlino presso la Vertretung del Land Renania Palatinato (In den Ministergärten 6).
H. DÖNNHOFF
Bahnhofstraße 11
55585 Oberhausen/Nahe
TEL. +49 (0)6755/263
https://www.doennhoff.com
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 e dalle 13 alle 17, sabato su appuntamento, domenica e festivi chiusi
Certificazioni sostenibilità: Fair and Green e. V.
© foto della vigna tratta dal sito della stessa cantina Dönnhoff