
A poco più di un’ora di macchina ad ovest di Vienna c’è una zona che si estende tra le cittadine di Melk e Krems per oltre 30 km, dal fascino enigmatico ed accattivante, densa di storia e di natura: la Wachau.
Nota anche come “Sorriso dell’Austria”, è una delle valli più suggestive d’Europa. Interamente attraversata dal fiume Danubio e rinomata per la produzione di albicocche e frutta, utilizzate anche nella produzione di liquori caratteristici, la Wachau è da qualche anno in risalto sulle copertine delle più autorevoli riviste specializzate in vino e gastronomia.
Nel 2000 l’intera vallata – comprese le abbazie di Melk, di Göttweig, e il centro storico di Krems – è stata aggiunta all’elenco dei patrimoni dell’umanità di UNESCO per il paesaggio architettonico-culturale unico e per il significato storico.
Per oltre 20.000 anni la regione è stata luogo di transito e residenza di svariate popolazioni che, nel tempo, hanno lasciato testimonianze ancor’oggi visibili quali rocche medioevali, chiostri barocchi e resti di cittadine romane come quella di Favianis. Furono infatti i romani a dar vita a quella che oggi è la cultura vitivinicola nella Wachau (per gli interessati abbiamo selezionato alcuni tra i migliori produttori, dei quali forniamo elenco a fine articolo). Belli ed eleganti i suoi vigneti, curatissimi gli orti e solenni i monasteri di questa regione, naturale palcoscenico d’ispirazione per artisti, pensatori e poeti. Boschi, fortezze e castelli si alternano “a tempo di valzer”, conferendo al paesaggio scenari fiabeschi a cui il genio di Strauss si è notoriamente ispirato.
Per vivere liberamente e appieno questo territorio, conviene noleggiare un’auto iniziando il viaggio da una delle estremità della valle, o anche dallo stesso aeroporto di Vienna. All’ingresso, a sud-ovest, il tratto “a monte” del fiume, si eleva maestosa su una ripida scogliera l’Abbazia di Melk (www.stiftmelk.at). Circondata da un importante parco barocco che accoglie al suo interno tigli di oltre 250 anni, l’abbazia-convento dei frati benedettini – attiva dalla sua fondazione avvenuta nel 1089 – è la più grande d’Europa. Nel XII secolo venne integrata una scuola all’interno della struttura che ancora oggi provvede all’istruzione gratuita di 900 scolari di entrambi i sessi. Di straordinario valore storico e “musa ispiratrice” nella stesura de “Il nome della rosa” per Umberto Eco, la biblioteca benedettina del monastero ospita oltre 100.000 volumi tra cui 2.000 manoscritti medioevali e 1.600 incunaboli come la “Canzone dei Nibelunghi”, opera eroica creata da autore anonimo che narra le gesta dell’eroe Sigfrido alla corte dei Burgundi. Chiese e conventi, oltre a rappresentare i centri del sapere, hanno da sempre ricoperto un ruolo fondamentale nella gestione economica delle valli, tanto da detenere i tre quarti dei vigneti alla fine del XV secolo.
A proposito, se vi trovate a visitare l’abbazia di Melk, un tranquillo ristorante con terrazza è situato nell’Orangerieabbaziale, antistante l’ingresso al monastero. Attenzione, gli orari di apertura variano a seconda della stagione. La scelta di piatti “à la carte” è discreta – gnocchi di fegato in brodo, cotoletta di tacchino alla viennese con mela ai mirtilli rossi e patate al prezzemolo, strudel di verdure con salsa di panna all’erba cipollina, frittata dolce austriaca con composta di prugne solo per fare un esempio. I vini, per restare in tema, provengono tutti dalle vigne abbaziali, ed eventuali degustazioni per gruppi sono possibili su prenotazione. Particolarmente suggestiva la caffetteria nel padiglione barocco del parco abbaziale.
Proseguendo lungo il fiume, ai piedi del “Tausendeimerberg” – tradotto “la collina dei mille secchi” così chiamata per la ricchezza di vino che è capace di produrre – si trova l’incantevole cittadina di Spitz an der Donau. Il “Schiffahrtsmuseum” – un museo in cui è illustrata la storia della navigazione del fiume, un tempo vitale per l’economia del centro – e la “Pfarrkirche” – la chiesa parrocchiale di San Maurizio costruita nel primo secolo gotico e arredata in stile tardo gotico – sono le principali attrattive. Sopra la città appaiono le rovine del castello Hinterhaus con il suo bastione gotico e le fortificazioni rinascimentali.
Proseguendo tra i siti turistici più famosi della Wachau, segnaliamo la deliziosa cittadina medioevale di Dürnstein dove il re inglese Riccardo Cuor di Leone venne fatto prigioniero dal duca Leopoldo V d’Austria e poi liberato sotto pagamento di ingente riscatto. La città è famosa per la Ruine (rudere), un castello medievale costruito durante l’Impero Romano che sorge su una bassa collina appena sopra la città. Il maniero fu sede dei duchi della famiglia dei Babenberger e fu abitato fino al XVI secolo. Oggi, è una delle principali attrazioni della regione e offre una stupenda vista sulla città, il fiume Danubio e le montagne circostanti. È possibile visitare le sale interne, i giardini e le mura esterne. Da vedere anche la Chiesa di St. Coloman, una chiesa barocca situata nel centro. L’interno è ricco di opere, dipinti, sculture e affreschi. Vi si svolgono spesso eventi culturali e concerti di musica.
Seguendo il fiume, finalmente si raggiunge Krems, un’amata meta turistica ed elegante cittadina datata intorno all’anno 1.000, ricchissima di storia, anch’essa patrimonio UNESCO. Immersa nei vigneti e strettamente legata alla viticoltura, fu a lungo residenza di uno dei maggiori esponenti della pittura barocca Martin Johann Schmidt, detto per semplicità Kremser Schmidt, le cui opere possono ancora essere ammirate nella tardogotica “Piaristenkirche“ della stessa Krems e nelle chiese e nei chiostri di Göttweig, Dürnstein e Melk. La “Obere Landstrasse” è la via centrale che si contraddistingue per le sue case (barocche, gotiche, rinascimentali) dal doppio tetto spiovente, mentre la gotica Dominikanerkirche (chiesa domenicana del XII secolo) oggi è sede della viticoltura e dell’enologia in Austria che comprende inoltre collezioni d’arte, storia locale e folklore.
Un’alternativa al viaggio in macchina è la “crociera” sul Danubio su speciali imbarcazioni fluviali. Tra le varie opzioni segnaliamo una crociera “lunga” di 6 giorni su confortevoli battelli da fiume cabinati, in pratica degli hotel 4 o 5 stelle naviganti. Si inizia a Passau, facendo tappa a Melk, Dürnstein, Vienna, Bratislava, Esztergom, Budapest e ritorno.
Produttori di vino suggeriti:
- Freie Weingärtner Wachau (Dürnstein),
- F. X. Pichler (Oberloiben),
- Domäne Wachau (Dürnstein),
- Franz Hirtzberger (Spitz),
- Leo Alzinger (Unterloiben)
- Prager (Weißenkirchen),
- Franz Pichler (Wösendorf),
- Rudi Pichler (Wösendorf),
- Knoll (Unterloiben),
- Nikolaihof (Mautern).
Heuriger
Gli “Heurige” della Bassa Austria sono un piacevole elemento di autentica cultura enologica. Chi vuole conoscere il lato socievole degli austriaci, deve fare una sosta in un “Heuriger”, un locale dove il viticoltore vende i vini di produzione propria. All’Heuriger di solito si beve il … Heuriger! Si tratta del vino dell’ultima annata. Heuriger infatti significa “di quest’anno”. Nella Wachau, sulle strade, nei paesini, si possono trovare numerose case private, piccole aziende vitivinicole, che espongono una tabella con scritto appunto “Heuriger!”. Presso il Heuriger si può anche mangiare qualcosa, di solito pietanze leggere e sostanziose: tra quelle più diffuse salumi, formaggi, insalate, cetrioli, carne preparata in vari modi, Backhenderl (pollo fritto), e paté. Si tratta di piatti semplici e facilmente gestibili dal viticoltore che in questo caso fa attività di piccola ristorazione. Uno dei padri dell’Heuriger fu l’imperatore romano Probus che durante il suo regno (276 – 282) autorizzò la viticoltura anche nelle province e dunque anche nella Pannonia, come si chiamava a quell’epoca la Bassa Austria. L’imperatore Giuseppe II permise nel 1784 agli agricoltori di vendere i loro prodotti. Così fu avviata la cultura dell’Heuriger come la conosciamo oggi. Gli Heuriger vantano ancora oggi la tradizione più antica e la più grande popolarità.
Marina Violetta Carrera
Francesco Pensovecchio