sabato, Aprile 26

Il riesling e la Svizzera

La Svizzera è una nazione al 10° posto al mondo nel rapporto tra superficie e territorio coltivato a vite. Conta 6 le regioni vinicole e 62 AOC, appellazioni di origine controllata.

  1. Vallese
  2. Vaud
  3. Ginevra
  4. Ticino
  5. Tre Laghi
  6. Svizzera tedesca

La Svizzera si distingue quale territorio montano. Buona parte delle sue vigne si trova, infatti, in aree alpine ad altitudini significative. Ad esempio, nel Vallese, il Cantone a nord della Valle d’Aosta, non è inusuale trovare vigne oltre quota 1.000 metri. In Svizzera sono censiti circa 240 differenti vitigni, di cui però soltanto 75 compaiono nelle statistiche ufficiali dell’Ufficio Federale di Statistica (OFS). Le quattro varietà più diffuse, per un totale del 72% dell’intero vigneto nazionale, sono pinot nero, chasselas, gamay e merlot. Il 36% dell’intera coltivazione è costituito dai vitigni autoctoni, che rappresentano una vera ricchezza contribuendo all’identità stessa della cultura vinicola svizzera. Si tratta principalmente dello Chasselas (27%), unito ad un discreto numero di vigneti meno conosciuti (Gamaret, Garanoir, Arvine, Amigne ed altri ancora), che rappresentano all’incirca il 9% dell’intera produzione. Alcune curiosità sulla Svizzera:

  • la conduzione della vigna risale ai tempi dell’Impero Romano;
  • è al 132° posto mondiale per la sua superficie di 41.285 kmq;
  • è al 20° posto mondiale per l’estensione delle sue vigne (148 kmq);
  • è al 10° posto mondiale nel rapporto tra superficie del Paese e territorio coltivato a vite;
  • è al 4° posto mondiale per la consumazione annuale pro-capite (33 litri di vino per abitante)

In riferimento al Riesling, gli svizzeri sostengono che il nome potrebbe derivare dal tedesco antico “rîzan” (fendere), con probabile riferimento al fatto che le sue bacche si rompono facilmente se vengono schiacciate tra le dita, proprio come per lo Chasselas (Fendant). Vitigno tardivo, resistente al freddo e alla peronospora, si trova soprattutto nel Vallese e a Zurigo dove produce vini strutturati con una spiccata acidità, con note di petrolio che si accentuano con l’invecchiamento. Vale qui la pena di ricordare il prof. Heinirch Müller, padre del Müller-Thurgau, (solo in Svizzera) chiamato “Riesling-Sylvaner” in ragione dell’incrocio. È tuttavia un sinonimo errato diffuso in passato; il Müller-Thurgau, infatti, è un incrocio tra Riesling e Madeleine Royal.

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