
Prima di parlare della Cerva, il Riesling della signora Hirsch, in un tedesco goliardico e al femminile Hirschin, dobbiamo capire chi e cosa ruota attorno alla cantina della famiglia Hirsch e alla signora Sandra.

Nel cuore del Kamptal, una delle regioni vinicole austriache a ridosso della Wachau e del Danubio, Weingut Hirsch è una cantina ricorrente negli amanti dei vini biodinamici e/o naturali. La cantina è guidata da Johannes Hirsch che produce alcuni tra i migliori Grüner Veltliner e Riesling della regione. La sua famiglia produce dal 1878.
Dal 2006, la cantina ha abbracciato i dettami steineriani, rinunciando a fertilizzanti chimici e pesticidi per favorire un approccio più naturale alla viticoltura. L’obiettivo è quello di esprimere al meglio il terroir, caratterizzato da suoli ricchi di loess, roccia, arenaria, puntando a vini freschi e minerali.
Le varietà principali, come accennato, sono due:
- il Grüner Veltliner: l’autoctono per eccellenza. I vini ottenuti da questa uva sono eleganti, sapidi e caratterizzati da una spiccata mineralità. Tra i Cru più celebri c’è il Kammerner Heiligenstein e il Lamm, entrambi esempi eccellenti della capacità di Hirsch di interpretare il terroir con precisione e finezza.
- il Riesling: Hirsch è molto conosciuto per i suoi Riesling, profondi e longevi. Ad esempio, il Cru Zöbinger Heiligenstein dà vita a note di agrumi, pietra focaia e una vibrante acidità che ne garantisce un’evoluzione straordinaria nel tempo.
Tutti i vini sono fermentati spontaneamente con lieviti indigeni, maturano in serbatoi di acciaio inox per preservarne freschezza e purezza aromatica e vengono affinati in botte grande di quercia. Inoltre, Hirsch è stato tra i primi produttori austriaci ad adottare tappi a vite per tutte le sue bottiglie, un dettaglio che sottolinea un approccio pragmatico. Bella anche la cantina e gli spazi esterni a disposizione, dove si possono fare degustazioni ed eventi. Johannes è stato gentilissimo e nelle due ore che sono seguite (volate via in un batter di ciglia) ci ha messo a disposizione tutta la produzione.
A questo punto potrei anche parlare di qualche vino molto famoso, come il “Ried Heiligenstein-Rotfels”, Zöbing Riesling 2023, ben 100 punti per James Suckling, o il Ried Lamm, accennato prima, straordinario nella variazione temporale dalla 2022 alla 2017. Di altissimo livello anche i Grüner Veltliner “Ried Renne” e il “Ried Gaisberg“, due primi Cru di Kammern. Il suolo di quest’ultimo – che Johannes ha destinato anche al Riesling perché “è un vitigno che ha bisogno della roccia” – è davvero unico: a est è adiacente all’Heiligenstein, con esposizione pronunciata a sud e una pendenza media intorno all’11%. Nella parte inferiore si trova un chernozem di loess fortemente calcareo con alcuni detriti cristallini su ghiaia, mentre nella parte superiore si trovano gneiss e lenti di anfibolite, con resti locali di loess. Dove la roccia affiora, si forma una terra bruna rocciosa, priva di calcare al di sopra dello gneiss. E quando mi sembrava di aver trovato il “cavaliere nero” della degustazione, proprio il Riesling Ried Gaisberg 2017, fresco e teso come una corda di violino, tenace e affilato come una lama di rasoio, ecco la sorpresa, un vino che arriva inaspettato, l’ultimo, quello che Johannes accompagna con quella frasetta “guarda, prima che tu vada via te ne faccio assaggiare un altro (ho capito che il Riesling ti piace molto)“. La sua sala è bella, confortevole, con un colpo d’occhio sulle colline del Kamptal. E il naso si perde nel bicchiere…
E’ il Riesling Hirschin, annata 2017 (adesso è in commercio il 2019), un vino che – per alcuni versi – assomiglia ad un Riesling della Mosella. Affabile, delicatamente abboccato, di estrema pulizia. Di basso grado alcolico, per la parte dolce non svolta in alcol. (8,5% Vol.), affinato in legno e acciaio. Un vino finemente ed elegantemente femminile pensato e commissionato esclusivamente per la Signora Hirsch. Che, racconta, avrebbe gradito un sorso di vino mentre era in dolce attesa.
La richiesta non è stata ignorata.
Oltre la riflessione squisitamente romantica, che in effetti mi piace molto, resto ipnotizzato da questa etichetta. Ripenso a tutta l’esperienza della visita in cantina, ed è la cosa che ricordo più volentieri. Forse perché ha chiuso la degustazione, forse per la visione del vino, forse per il femminile, forse per l’amore che c’è dietro, o forse perché mi piace e basta… e lo comprerei a casse.
Cosa aggiungere di più?
FP
Weingut Hirsch
Hauptstraße 76
3493 Kammern
www.weingut-hirsch.at
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