domenica, Aprile 27

Il Riesling tra Mosella e Reno, una Masterclass a Taormina

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Appuntamento per gli appassionati del Riesling, sabato 23 ottobre 2021 alle ore 15.00 a Taormina Gourmet. La Masterclass, condotta da Francesco Pensovecchio, direttore del Magazine Wine in Sicily, con l’assistenza di Pasquale Buffa di Gambero Rosso e della giornalista Marina Carrera, affronterà il tema dei vini del Mittelrhein, il Reno Centrale, e della regione del Mosel-Saar-Ruwer.

Il panorama fluviale nordeuropeo fa parte delle grandi attrazioni universali. Alcune di loro sono, nel loro lungo percorso, non solo linee di confine, ma esempio di agricoltura eroica, archeologia e cultura medievale, testimoni della caparbietà di popoli e territori diversi. Tra questi, quello della Mosella è uno degli esempi più interessanti, soprattutto per la bellezza paesaggistica. Lungo in totale 545 chilometri, il fiume nasce in Francia nel massiccio dei Vosgi, è confine tra Lussemburgo e Germania per poche decine di chilometri, quindi passa in territorio teutonico presso Trier (Treviri). Il tratto più celebre ed emozionate inizia proprio qui, dalla città che i romani fondarono con il nome di Augusta Treverorum: fra anse strette ed emozionanti, antichi castelli ed erte vigne, il fiume serpeggia da Treviri per 238 chilometri sino a confluire nel Reno presso Coblenza, dal 2002 patrimonio culturale dell’Unesco. Il nome della città deriva dalla posizione geografica e dal fatto che, nel 9 a.C., fosse un semplice accampamento di legioni: Castellum apud Confluentes.

Il percorso che vi proponiamo, tra suggestioni storiche, naturalistiche ed enologiche, segue il tracciato del fiume fra Coblenza e Treviri, con un inserimento riguardante la regione vinicola del Mittelrhein. Si tratta di una piccola regione vinicola, schiacciata dai due colossi enologici del Rheingau e della Mosella, che tuttavia cela piccoli interessanti tesori. Partiamo proprio da qui.

MittelrheinIl Mittelrhein
Il Mittelrhein (Mitte = Medio) o Medio Reno, la Valle del tratto centrale del Reno, conosciuta anche con il nome Gola del Reno, è tra i territori vitati più antichi d’Europa, ma anche una delle denominazioni più piccole della Germania: 467 gli ettari totali vitati. Patrimonio UNESCO dal 2002, il Mittelrhein si estende lungo 65 chilometri. I comuni di Bingene Rüdesheimsono una estremità, l’altra è la città di Coblenza. La regione è il Renania-Palatinato. La valle, scavata dal fiume, diventa particolarmente stretta dando luogo a uno scenario naturale di straordinaria bellezza. Numerose le fortezze e i castelli di origine medioevale che si ergono lungo versanti ripidi a picco sull’acqua. Famosa la leggenda di Lorelei: narra che una bellissima sirena vivesse in questo tratto di fiume. Seduta su un’alta roccia, il suo canto e i suoi capelli color oro avrebbero attirato i naviganti verso gli scogli.
La vite abita qui da 2.000 anni, posta a dimora dai soldati romani. Le migliori esposizioni sono quelle terrazzate o con pendenze tra il 50 e il 70%, mentre i suoli sono costituiti prevalentemente da ardesia-lavagna. Questo tipo di formazione rocciosa permette al Riesling – il vitigno più coltivato – e al Pinot Nero, vitigno a bacca rossa di tradizione monastica, di avere radici profonde, oltre che sfruttare le poche ore di luce e di calore. Celebre il bouquet dei Riesling del Mittelrhein: fruttati e coinvolgenti in giovinezza, virano dopo anni di affinamento verso note minerali e di idrocarburi lì dove l’equilibrio idrico della pianta non è ottimale.
Il comune più importante è Bacharach. Insediamento celtico, esisteva già prima dell’arrivo delle legioni romane. Il suo nome è tuttavia legato all’arrivo di questi ultimi, alla coltivazione della vite e alla produzione di vino. Deriva, infatti, da Baccaracho Baccaracum, più probabilmente Bacchi-Ara; pare, infatti, che qui si trovasse un “altare di Bacco”. Bacharach, nei secoli, ha sviluppato una importante vocazione agricola e commerciale. Edifici storici di origine medioevale con le tipiche strutture a graticcio, cave di lavagna, chiese, un monastero e le ampie vigne esposte a sud e sud-est, rivelano gli antichi fasti.

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La Mosella
Il punto d’incontro dei fiumi prende il nome di Deutsches Eck, l’angolo tedesco, appellativo dato in onore all’Ordine teutonico fondato nel 1190. Al centro del promontorio si trova l’imponente statua equestre dell’imperatore Guglielmo I. Un consiglio: la vista può essere goduta anche dall’alto grazie a una funivia. Lasciata Coblenza, si prosegue lungo la Mosella in auto, con i bus o in bicicletta. I più pigri o riflessivi – ma solo tra aprile e ottobre – potranno optare per i battelli fluviali che offrono tour andata/ritorno in giornata con servizio di ristorazione a bordo. Sulla strada, presso Traben-Trarbach, incontrerete il Bremmer Calmontche, con i suoi 380 metri di altezza e 70% di pendenza, è considerata la vigna più ripida d’Europa. Agli enofili consigliamo il museo del vino Wein-und Heimatmuseuma Zell. La sequenza di comuni e frazioni vinicole che si susseguono lungo il fiume è il paradiso degli amanti del Riesling: a Ürzig, Erden, Zeltingen, Wehlen, Graach, la stessa Bernkastel-Kues, uno tra i centri più grandi sul fiume, Lieser, Brauneberg, Piesport, Trittenheim e Leiwen, si producono da secoli vini leggendari. Tra i vigneti più celebri, l’Ürziger Würzgarten, l’Erdener Treppchen e l’Erdener Prälat, il Wehlener Sonnenuhr, il Graacher Himmelreich, il Brauneberger Juffer, il Bernkasteler Doctor, il Piesporter Goldtröpfchen. Tra le cantine più famose, Schloss Lieser, Sankt Urbanshof, Dr. Loosen, J.J. Prüm, Fritz Haag, Markus Molitor, per citarne solo alcune. Molte sono attrezzate per accogliere i visitatori. Basta avere l’accortezza di non telefonare all’ultimo istante e di prenotare con buon anticipo.  Il tratto di fiume tra Trittenheim e Treviri andrebbe navigato solo in battello perché è una delle zone più fatate sotto il profilo paesaggistico.

Saar e Ruwer
altamosellaLa Mosella Superiore cambia nuovamente aspetto poco prima di Treviri: il paesaggio si addolcisce e si riduce; gli affluenti Saar e Ruwer aggiungono due ulteriori tasselli alle sfaccettature del Riesling. Non solo: grazie al lavoro dei monaci delle vicine abbazie, in cui è complice la vicinanza francese, in questa parte del fiume si trova una maggiore percentuale di Pinot Nero.
Il centro, fulcro di questa regione, è imperdibile: Augusta Treverorum, in latino la “città di Augusto nel paese dei Treveri”, fu fondata dallo stesso imperatore nel 16 a.C. ed era considerata la più grande città a nord delle Alpi. È la città più antica della Germania. Capitale della provincia Belgica della Gallia romana nel II secolo, fu sede dell’imperatore d’Occidente nel III secolo e residenza di Costantino il Grande nel IV. La sua importanza si mantenne anche dopo la caduta di Roma: i suoi arcivescovi assunsero il rango di principi elettoridurante il Sacro Romano Impero. Dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1986, conserva ancora oggi splendidi edifici come i complessi termali, la Porta Nigra e la basilica di Costantino. Persino la Römerbrücke, il ponte sulla Mosella realizzato dai Romani, utilizza ancora oggi cinque pilastri portanti datati II secolo d.C..

Il vitigno Riesling
cropped riesling bisIl Riesling è un incrocio naturale tra il vitigno Heunisch e un altro incrocio naturale tra Vitis Sylvestris e Traminer ed è stato probabilmente selezionato da ceppi di vite selvatica nell’Alto Reno. Ferdinand Regner, ricercatore dell’Istituto superiore federale per la viticoltura e frutticoltura in Klosterneuburg, ha tracciato le origini del Riesling come segue: “Le nostre analisi genetiche rivelano tre fenomeni genetici che hanno portato la varietà Riesling all’uva che è oggi. Probabilmente, l’ultimo passaggio è stato l’incrocio del vitigno Heunisch (o Gouais Blanc, ndr) che ha portato al Riesling una certa stabilità, vitalità e forse il suo potenziale acido. In precedenza, il vitigno era una combinazione di Traminer con una vite autoctona del Reno. L’incrocio con il Traminer potrebbe essere avvenuto spontaneamente e probabilmente rappresentò un miglioramento qualitativo. Il Traminer fu probabilmente portato sul Reno dai Romani.
La varietà originaria evidenziava piccoli acini e resistenza alle basse temperature. Probabilmente il Riesling era già stato notato dai Germani e, a causa della vicinanza all’uva selvatica, fu da essi selezionato. L’origine, individuata presso il Reno, è indiscutibile” (fonte: http://www.graf-von-katzenelnbogen.de/klosterneuburg.html).
Alla fine del Medioevo il Riesling si è diffuso dalla valle del Reno nella maggior parte delle aree vitate tedesche. Il primo documento nel quale è citato il vitigno Riesling, più precisamente con il nome di “Rüssling”, risale al 1402 presso la città di Worms. Il successivo, datato 13 marzo 1435 presso Rüsselsheim sul Meno, si trova in una nota contabile della cantina di Klaus Kleinfisch e scritta per il suo proprietario, il conte Johann IV von Katzenelnbogen. Il conte intendeva impiantare il nuovo vigneto con una nuova varietà bianca e furono spesi 22 scellini per l’acquisto del Riesling. (Certificato Archivio di Stato di Marburg).

Collegamenti utili:

Slow Food Weekend Europe – Itinerari di Gusto e Cultura
Itinerario “Lungo la Mosella, alla ricerca del Riesling”, di Francesco Pensovecchio.
Un racconto alla ricerca di un stile vinicolo unico al mondo. Il tour inizia a Coblenza e termina oltre Treviri, al confine franco-lussemburghese.https://www.slowfoodeditore.it/it/guide-slow/weekend-slow-food-l-europa-831.html?search_query=weekend&results=3

VDP – Verband Deutscher Prädikatsweingüter
VDP logoL’associazione dei Produttori Tedeschi di Vini di Qualità “VDP” è la più antica associazione nazionale di viticultori d’eccellenza al mondo. Oggi, a oltre cent’anni dalla sua nascita, la VDP riunisce 200 delle migliori aziende vitivinicole tedesche provenienti da tutte le regioni vocate. Online delle dettagliate mappe interattive delle regioni vinicole e dei singoli vigneti. Indispensabile per comprendere la classificazione e i Grand Cru tedeschi (GG) / https://www.vdp.de

Le aziende in degustazione:

Clemens Busch
https://clemens-busch.de
clemensPresso il comune Pünderich, nel distretto di Cochem-Zell della Mosella centrale, è una cantina che si è rivelata chiave negli ultimi 15 anni. I primi documenti risalgono al 1802. Clemens, insieme alla moglie Rita, ha preso le redini dell’azienda di famiglia nel 1986. È un convinto sostenitore della biodinamica, aderisce ai circuiti Respekt-Biodyn e Renaissance Des Appellations, e propende verso metodologie naturali unite a pratiche tradizionali. Le finalità: sostenibilità e personalità. Quattro le parcelle “Gran Cru” della famosa vigna “Pündericher Marienburg”, della quale Busch possiede 25 ettari su 80 totali: Fahrlay, Falkenlay, Rothenpfad e Felsterrasse.L’esposizione è a sud, fortissima la pendenza tanto da rendere impossibile la lavorazione meccanica. Le bottiglie hanno capsule di tre colori diversi, blu – grigio – rosso, per indicare i tre distinti tipi di scisto presenti nel vigneto. I vigneti hanno almeno 40 anni di età e l’uva riesling rappresenta il 99% della produzione. I vini sono vinificati in botti vecchie da 10 ettolitri.

St. Urbans-Hof
https://www.nikweis.com
nik weis st urbans hofLa cantina St. Urbans-Hof, presso il comune di Leiwen, è stata fondata nel 1947 da Nicolaus Weis. Suo nipote Nik rappresenta la terza generazione della famiglia. Ad oggi la cantina dispone di 40 ettari lungo 60 km tra Mosella e Saar, ed è tra le tedesche più famose. Straordinario il ventaglio di etichette prodotte, dalla prima all’ultima. Questi appezzamenti offrono le migliori condizioni per il Riesling, non replicabili da nessun’altra parte. Alcune parcelle si trovano all’interno di vigne storiche celebri. Tra questi il “Leiwener Laurentiuslay”, il “Piesporter Goldtröpfchen”, il “Ockfener Bockstein”. La fermentazione è spontanea per tutti i vini. I suoi vini racchiudono l’essenza della Mosella: leggerezza, eleganza e profonda mineralità. D’altra parte, le vigne vengono condotte con questo preciso scopo. Una particolare menzione va fatta all’ospitalità, tra le migliori. La sorella di Nik conduce, tra l’altro, un delizioso boutique hotel con due ristoranti di cui uno stellato, il Rüssels Landhaus.

Peter Lauer – Ayl
https://lauer-ayl.de
lauerLa cantina Peter Lauer, presso il comune di Ayl, può vantare la proprietà di alcune tra le parcelle migliori sul fiume Saar, ovviamente impiantate solo con Riesling. Buona parte delle vigne sono terrazzate, con forti pendenze, alcune persino prefillossera. La sua storia inizia nei primi dell’800, con un matrimonio tra un commerciante di vino, nonché possidente, e il viticoltore Matthias Lauer. La svolta arriva nel 1956 con l’acquisto di una importante cantina dell’epoca, la Notar Tappen-Mungenast di Saarburg. Florian Lauer ha preso le redini dell’azienda nel 2005, la quinta generazione della famiglia (il nome Peter è quello del nonno, n. 1909, e anche del papà, n. 1949). Molto forte l’impegno verso una agricoltura sostenibile e naturale. I mosti fermentano spontaneamente, sempre in legno, con i loro lieviti naturali. L’affinamento per metà nelle tradizionali botti da 1,000 litri e per il resto in acciaio. La malolattica viene generalmente svolta, evitando la formazione di sentori di lievito/pane non sempre gradevoli. La solforosa aggiunta è a livelli estremamente bassi, in genere non oltre 30-35 milligrammi per litro, arrivando a 50 nei vini con il maggior residuo zuccherino. Il terroir – avvincente da scoprire nel bicchiere – si rivela con eleganza e profondità. Da segnalare, lo shop, l’ottimo ristorante della casa e il confortevole hotel. Al ristorante è possibile organizzare una degustazione anche con vecchie annate.

Schloss Lieser
https://www.weingut-schloss-lieser.de
lieserPresso il comune di Lieser nella Mosella centrale, il castello di Schloss Lieser (1885) è una delle architetture più suggestive di tutta la valle. Costruito dall’imprenditore tedesco Eduard Puricelli passò per linea di matrimonio della figlia al barone Clemens von Schorlemer-Lieser, già all’epoca famoso per i suoi Riesling. L’imperatore Guglielmo II ne era un fan entusiasta. Dopo molti anni di oblio, entrato nel 1992 come dipendente, l’azienda è stata acquistata nel 1997 da Thomas Haag. Thomas proviene da una famiglia di viticoltori molto nota: il fratello Oliver conduce l’azienda “Fritz Haag”, nonno dei due fratelli. Anche il padre Willi – recentemente scomparso – è stata una delle figure più influenti del vino tedesco. Da allora la cantina ha fatto un percorso incredibile mietendo successi internazionali. La vigna è estesa 18 ettari e include alcune splendide parcelle, come il Brauneberger Juffer, il Niederberg Helden, il Bernkasteler Doktor, il Piesporter Goldtröpfchen e la Wehlener Sonnenuhr. L’approccio agronomico è minimale, per nulla interventista, in cantina le fermentazioni sono svolte in legno e in acciaio, spontanee, senza aggiunta di lieviti. La “collezione” annuale di etichette è una delle più variegate e ricche dal punto di vista espressivo. I vini sono brillanti, tesi, delle profumatissime “lame”. Sapida e rocciosa la mineralità che rende questi vini lunghissimi. Anche l’ospitalità non è trascurata: Schloss Lieser si propone con una lussuosa dimora d’epoca dove potere soggiornare. Le nuove leve, Niklas & Lara, sono già attivi nell’azienda.

Forstmeister Geltz-Zilliken
https://www.zilliken-vdp.de
ZillikenIl nome si riferisce all’unione di due famiglie, Geltz e Zilliken. La cantina è a conduzione familiare e si trova sul fiume Saar. Antiche le origini, è in attività da oltre 270 anni. Oggi l’attività è in mano a Dorothee Zilliken, la 11ma generazione, supportata dal padre Hans-Joachim, Hanno. Il trisnonno di Dorothee, Ferdinand Geltz, fu un membro fondatore dell’attuale VDP nel 1908 contribuendo significativamente alla crescita di tutta la regione vinicola del Mosel-Saar-Ruwer. I vigneti sono costituiti esclusivamente da Riesling e situati presso i comuni di Saarburg e Ockfen. Celebri i Cru “Saarburger Rausch” e “Ockfener Bockstein”. I terroir – unici nel loro genere – donano al Riesling una freschezza quasi pungente, perfetta nel bilanciamento tra dolcezza e acidità, garantendo ai vini una incredibile longevità. I vini fermentano e maturano in botti di legno – il tradizionale Fuderda 1.000 litri – in cantine fresche e umide che garantiscono condizioni ottimali: umidità al 95% e temperatura costante di 11°C. Le bottiglie affinano tre livelli sotto il livello di terra, da alcuni mesi sino a decenni, fino a quando non hanno raggiunto il loro apice. Tra le chicche, in una speciale camera da affinamento ci sono vini grandiosi, dolci, di incredibile livello. I vini di Zilliken possono maturare anche 30 o 40 anni, diventando sempre più complessi, fini e nobili. La vigna Rausch, nel dialetto locale, significa ghiaione, un tipo di suolo molto friabile. Non solo, nel linguaggio comune significa anche “sbronza”, cosa che ha creato frequentemente divertenti doppi sensi. La vigna è esposta a sud-sud-est, è riparata dal vento, e si estende sino al centro dell’abitato di Saarburg. La composizione del suolo è mista, una ardesia devoniana, diabase, grovacca –  una roccia sedimentaria composta da frammenti di roccia madre e detriti – e terra rossa. L’acidità, netta ma delicata, ne caratterizza i vini. Da visitare la pittoresca cittadina di Saarburg. 

Matthias Müller
https://www.weingut-matthiasmueller.de
logo muellerSiamo a pochi passi da Coblenza e dall’ “angolo tedesco” dove la Mosella di immette nel Reno. Da diverse generazioni la famiglia Müller coltiva la vite presso Boppard, nei ripidi vigneti del Hamm. Il villaggio si trova sul lato sinistro del Reno e risale all’insediamento celtico di Boudobriga che visse il suo periodo d’oro dal primo al terzo secolo dC. Dopo l’abbandono del Limessulla riva destra del Reno nel 355, i romani costruirono delle fortificazioni lungo le rive. L’insediamento fu, infine, abbandonato all’inizio del V secolo.
Da vedere: un tratto di cinta muraria del IV secolo lungo 55 mt. e alcune tombe di epoca franca del VII secolo. Si trovano a un isolato a sud del MarktplatzdiBoppard (Römer-Kastell o Römerpark). Un pannello esterno riproduce la cittadina romana di Bodobrica così com’era 1.700 anni fa. Con le sue muraglie e torri d’angolo, è uno dei siti archeologici meglio conservati in Germania.
La cantina – presso il comune di Spay – offre la migliore accoglienza e vini dall’eccellente rapporto prezzo/qualità. Matthias Müller è consapevole che qui, sui suoli di ardesia, occorre un frutto perfettamente maturo, raccolto con vendemmia manuale, selezionato meticolosamente. È anche convinto che una vinificazione delicata preservi la qualità naturale di un vino. I suoi vini sono fruttati ed eleganti. Coraggiosa la scelta di usare il tappo a vite Stelvin.

Toni Jost
https://www.tonijost.de
jostAttiva da oltre 180 anni, la cantina Toni Jost – anche conosciuta come Hahnenhof– coltiva 15 ettari di vigna nei migliori siti presso il comune di Bacharach, nella romantica e stretta valle del Reno tra Bingen e Coblenza. Grazie ad un’eredità dal lato materno, la famiglia Jost possiede dagli anni ’50 anche 3,5 ettari di vigneto a Walluf, nella regione del Rhiengau. Cecilia Jost, settima generazione di famiglia e ingegnere in viticoltura, è entrata formalmente in azienda nell’estate del 2009 a fianco del padre Peter Jost. Eccellente il rapporto prezzo/qualità. Notevole lo scenario creato dal Reno in questo tratto, dal 2002 Patrimonio UNESCO. Punteggiato da castelli e borghi medievali, ripidi vigneti e immense scogliere di ardesia, è tra i paesaggi più romantici d’Europa. Lo speciale microclima e il modo delle viti di insinuarsi tra le rocce genera Riesling fini e intensamente aromatici. Anche il Pinot Nero, in virtù di una lunga tradizione monastica, trova qui espressioni uniche e affascinanti. Le rocce che caratterizzano i suoli sono conosciute col nome di “facies”, un tipo di roccia sedimentaria composta principalmente di ardesia e ricca di fossili. In alcuni tratti il fiume si restringe molto e crea un dislivello che arriva anche a 250 metri. Non stupisce che una tale cornice – una combinazione tra foresta, rocce, fortezze, acqua e misteriose rapide – abbia generato il mito della “Lorelei” e ispirato Richard Wagner per la tetralogia de L’anello del Nibelungo. I terreni sono ricchissimi di ardesia blu e nera. L’estrazione di questa pietra, molto utilizzata quale tegola dei tetti delle case, è durata sino all’inizio della seconda guerra mondiale. Da non perdere la vista panoramica dal castello Schloss Stahleck, una fortezza costruita tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo sopra l’abitato. È situato su un’altura rocciosa. Il nome è la fusione delle parole in medio-alto tedesco Stahele Ecke e significa “inespugnabile castello sulla rocca”. Il castello è rimasto sotto la dinastia bavarese dei Wittelsbach dal XIII al XIX secolo, sebbene durante la Guerra dei Trent’anni fu assediato e conquistato per ben otto volte.

Il documento: masteclass riesling


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